questo testo viene dal mio tema di italiano di qualche settimana fa....siccome mi hanno fatto diversi complimenti (veritieri
)ho pensato di scriverlo qui
Finalmente. Arrivata. Dove? Alle terme, sciocca che non sei altro. Si...ma nella vita? Al punto d'arrivo! No, a un punto d'inizio. Nuovo. Era ora. Ma...no. Nessun ma. Basta, fine. Non ne voglio più sapere, mai più! Non verserò più unasola lacrima a causa sua, non mi dilanierò più l'anima per prendere una decisione...quella volta, alla stazione, ho fatto una scelta. Se fosse quella giusta, non lo so...ma la rispetterò, lo prometto.
I pensieri fluivano liberi nella mente di Agata. Cerco di non ricordare, di mettere le briglie a quei neuroni sfuggenti, ma non vi riuscì; mentre discorreva con la ragazzina della reception, la raggiunsero subdoli i mille ricordi dolorosi di pochi anni prima, alla stazione di Roma, mentre aspettava lui, che era stato il suo amore, la sua vita, la sua anima: Cesare. Il nome risuonò sordo nella sua mente come il suono di un'accetta piantata di colpo sul tronco di un albero. Cesare. Lama nel cuore. Piaga del lebbroso.
....finirò un'altra volta, miei cari...trp lungo, vado a puntate!
